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Documents  DE MINICO Giovanna | enregistrements trouvés : 6

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- pp. 977-1013
Cote : Mel 64(2)

droit administratif ; droit comparé ; Royaume-Uni

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2y

- XIV-233 p.
Cote : DIR NUM 8

Présentation de l'éditeur : "L’Autrice raccoglie in “Antiche libertà e nuova frontiera digitale alcuni saggi”. L’idea di fondo è l’incapacità della tecnica a orientarsi ex se verso il bene o il male. Superato il mito della sua autosufficienza, l’Autrice si chiede quali i vantaggi e gli svantaggi delle due antagoniste prospettive valoriali tra cui il decisore politico dovrà scegliere per regolare, al minimo indispensabile, l’universo di Internet. La prima consente l’uso della tecnica a chi, già in posizione di dominanza, intende rafforzarla sui nuovi scenari tecnologici per moltiplicare il suo iniziale vantaggio politico-economico. La seconda invece declina la tecnica a favore della persona esclusa, offrendole un’occasione di effettiva inclusione politica per compierne la dimensione costituzionale di individuo come annunciata negli artt. 2 e 3, comma 2, Cost. Il metodo di un costituzionalista, il dialogo incessante tra le libertà e il potere costituito, è una delle chiavi di lettura di Internet, utile per vivere la tecnica, non nella dimensione minimale di consumatori-utenti distratti dai benefici economici della rete, ma da cittadini consapevoli nell’esercizio dei diritti fondamentali."
Présentation de l'éditeur : "L’Autrice raccoglie in “Antiche libertà e nuova frontiera digitale alcuni saggi”. L’idea di fondo è l’incapacità della tecnica a orientarsi ex se verso il bene o il male. Superato il mito della sua autosufficienza, l’Autrice si chiede quali i vantaggi e gli svantaggi delle due antagoniste prospettive valoriali tra cui il decisore politico dovrà scegliere per regolare, al minimo indispensabile, l’universo di Internet. ...

internet ; liberté d'information ; pouvoirs publics

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2V

- IX-345 p.
Cote : DIR COST 1248

Présentation de l'éditeur : "l terrorismo di ultima generazione può assumere il volto minaccioso del Foreign Fighter, o quello apparentemente innocuo del vicino dedito alle sue quotidiane occupazioni. Può essere importato da focolai lontani e noti di violenza, o crescere occultato nel deserto sociale di una banlieue.
Può essere mirato contro i simboli tradizionali del potere costituito, o colpire con feroce occasionalità e in qualsiasi momento il quotidiano svolgersi della convivenza civile. È un fenomeno polimorfico e cangiante, difficile da prevenire e reprimere, che lascia nell’animo di tutti la paura e l’attesa del suo ripetersi. L’Autrice rileva come ne venga messo in discussione il consolidato paradigma costituzionale della eccezionalità e temporaneità della law of fear.
Non potendo più contare sulla cessazione a breve termine dell’emergenza, il giusto equilibrio tra il sacrificio alle libertà e il guadagno alla sicurezza diventa più difficile da individuare. Una valutazione errata per eccesso della minaccia può riportare nella legislazione reati di pericolo in astratto, valutazioni legali tipiche e presunzioni di pericolosità per tipo d’autore.
L’Autrice coglie nella recente esperienza italiana e comunitaria segnali in tal senso, unitamente alla mancata richiesta da parte del giudice delle leggi di una più puntuale osservanza della proporzionalità, della precauzionalità e del nucleo essenziale dei diritti.
Anche osservando il tentativo francese di costituzionalizzare l’état d’urgence, si conclude che per difendere lo stato di diritto da un’emergenza distruttiva è possibile, ma non indispensabile, inserire in Costituzione per via di revisione un’esplicita emergency clause.
L’Autrice si interroga su come assicurare all’identità costituzionale dello Stato una difesa adeguata, guardando all’acquis della Corte costituzionale per tracciare limiti certi alla titolarità ed estensione dei poteri di emergenza.
In tempo di crisi è comunque pressante il bisogno di regole democratiche e di un giudice che le imponga al legislatore della paura, perché il baratto tra sicurezza presunta e lesione effettiva delle libertà è inaccettabile. Il fine ultimo è evitare che l’emergenza si trasformi, progressivamente e impercettibilmente, in un’anomala normalità costruita sulla violazione della separazione dei poteri e della dignità della persona."
Présentation de l'éditeur : "l terrorismo di ultima generazione può assumere il volto minaccioso del Foreign Fighter, o quello apparentemente innocuo del vicino dedito alle sue quotidiane occupazioni. Può essere importato da focolai lontani e noti di violenza, o crescere occultato nel deserto sociale di una banlieue.
Può essere mirato contro i simboli tradizionali del potere costituito, o colpire con feroce occasionalità e in qualsiasi momento ...

terrorisme ; droit constitutionnel ; procédures d'urgence ; Droit italien ; droit européen

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- XXII-249 p.
Cote : DIR NUM 44

Présentation de l'éditeur : "L'autrice Giovanna De Minico sviluppa l'idea di fondo, già affermata in precedenti scritti, che sia il legislatore sovranazionale a orientare la tecnica, la quale di per sé non tende al bene comune. Due le filosofie regolatorie a confronto. La prima, nel lasciar andare le cose per il loro verso, consegna la tecnica alla self-regulation degli imprenditori digitali: si produrranno così regole negoziali con effetti vincolanti anche verso i terzi, benché dirette a rafforzare solo la dominanza delle autorità private della rete. La seconda filosofia, invece, affida la tecnica all'eteronomia la quale, modellandola sulle esigenze della persona, offrirà a quest'ultima occasioni di crescita, di presenza e quindi di effettiva partecipazione politica nei nuovi scenari democratici. L'autrice coglie la novità di Internet non solo nei modelli regolatori, ma in ogni categoria giuridica: dal modo di essere dei diritti all'identità del regolatore, inevitabilmente pubblico-privato. Cadono i vecchi archetipi e si dubita che sia necessario disegnarne di nuovi, che rischierebbero di soffocare una realtà giuridico-economica in divenire. Il metodo bottom to the top è alla base della dialettica tra le libertà e il potere costituito e va verso la ricerca di una misura di equilibrio che sappia cogliere luci e ombre della rivoluzione digitale del nostro tempo. Presentazione di Cheli Enzo."
Présentation de l'éditeur : "L'autrice Giovanna De Minico sviluppa l'idea di fondo, già affermata in precedenti scritti, che sia il legislatore sovranazionale a orientare la tecnica, la quale di per sé non tende al bene comune. Due le filosofie regolatorie a confronto. La prima, nel lasciar andare le cose per il loro verso, consegna la tecnica alla self-regulation degli imprenditori digitali: si produrranno così regole negoziali con effetti ...

droit des technologies de l'information et de la communication ; internet ; liberté de communication ; droits et libertés fondamentaux ; droit constitutionnel

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- XXIX-352 p.
Cote : DIR COST 1522

Présentation de l'éditeur : "L Autrice lavora su un intuizione di fondo: la tecnica affidata a se stessa non tende al bene comune, ma procura utilità solo a chi la impiega. Due le filosofie in campo con le loro luci e ombre. La prima lascia andare le cose per il loro verso, consegnando la tecnica alla self-regulation degli imprenditori digitali, che produrranno regole negoziali con effetti vincolanti anche verso i terzi. Siamo dinanzi alle Autorità private, che rafforzano una dominanza incontestabile e assoluta approfittando dell’aporia normativa. La seconda filosofia, invece, consegna la tecnica all’eteronomia la quale, se decisa nel confronto dialettico maggioranza-opposizione, potrebbe orientare il processo tecnologico verso i valori della persona. In tale ultimo caso il bene finale consisterebbe nell’attivare un circuito virtuoso tendente a moltiplicare le occasioni di crescita, di presenza e quindi di effettiva partecipazione politica del cittadino digitale al nuovo scenario di una Rete democratica. L’Autrice coglie la novità di Internet non solo nei modelli regolatori, ma in ogni categoria giuridica: dal modo di essere dei diritti all’identità del regolatore, inevitabilmente pubblico-privato. Cadono i vecchi archetipi e si dubita che sia necessario disegnarne di nuovi, che rischierebbero di soffocare una realtà giuridico-economica in divenire. Questa raccolta di saggi è anche rivolta alle studentesse/i, perché è un invito ad accogliere il diritto come un’occasione per capire la quotidianità, valutare le sue opzioni e quindi scegliere, fasi essenziali alla democrazia e alla crescita della persona, come la nostra Costituzione ininterrottamente ci chiede di fare. "
Présentation de l'éditeur : "L Autrice lavora su un intuizione di fondo: la tecnica affidata a se stessa non tende al bene comune, ma procura utilità solo a chi la impiega. Due le filosofie in campo con le loro luci e ombre. La prima lascia andare le cose per il loro verso, consegnando la tecnica alla self-regulation degli imprenditori digitali, che produrranno regole negoziali con effetti vincolanti anche verso i terzi. Siamo dinanzi alle ...

internet ; droit constitutionnel ; Italie

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